Ucraina. Monti




Una volta, in un tempo lontano, quando ero bambino, la guerra era qualcosa di lontano, un'ombra scura che si aggirava ai confini del mondo. Non sapevo nulla della sofferenza, della distruzione, del dolore che può causare. Ma poi è arrivata l'Ucraina e tutto è cambiato.

All'inizio, la guerra sembrava lontana. Sentivamo le notizie, vedevamo le immagini, ma non pensavamo che ci avrebbe toccati. E poi, un giorno, tutto è cambiato. La guerra è arrivata a casa nostra.

Non so esattamente come sia successo, ma improvvisamente i rifugiati ucraini hanno iniziato ad arrivare nella nostra città. Li vedevo per strada, smarriti e spaventati. Non parlavano la nostra lingua, non avevano nulla, avevano perso tutto.

Li guardavo e mi sentivo impotente. Volevo aiutare, ma non sapevo come. E poi ho avuto un'idea. Ho pensato che potevo usare le mie montagne. Sono sempre stato un amante della montagna, e sapevo che potevano essere un luogo di rifugio, di pace, di speranza.

Ho contattato un rifugio di montagna e ho chiesto se potevamo ospitare alcuni rifugiati ucraini. Mi hanno detto di sì e così ho iniziato a cercare famiglie disposte ad accoglierli.

Non è stato facile. Molte persone erano spaventate, non volevano avere a che fare con la guerra. Ma c'erano anche tante persone buone, disposte ad aiutare. Ho trovato delle famiglie che hanno aperto le loro case, le loro porte, i loro cuori.

Un giorno, ho accompagnato una famiglia di rifugiati ucraini al rifugio di montagna. Li ho visti salire sulla funivia, con i loro bambini in braccio, con gli occhi pieni di paura e speranza.

Mentre la funivia saliva, ho pensato a tutte le cose che avevano perso. Le loro case, le loro famiglie, i loro amici. Ma poi ho guardato i loro volti e ho visto che c'era ancora speranza. C'era ancora vita.

La guerra ha distrutto le loro vite, ma non ha distrutto la loro speranza. Hanno trovato rifugio nelle nostre montagne, un luogo di pace e di speranza. E lì, tra le cime innevate e l'aria pura, hanno iniziato a ricostruire le loro vite.

Non so cosa riserva il futuro, ma so che le montagne dell'Ucraina saranno sempre un simbolo di speranza per coloro che hanno perso tutto. Saranno un luogo dove potranno trovare rifugio, pace e un nuovo inizio.