Tre piani




Avete presente quei momenti in cui vi sentite come se vi stessero crollando addosso le mura? A me è successo di recente, e mi sono ritrovato intrappolato in un vero e proprio labirinto di emozioni contrastanti.
Vi racconto i fatti: sono stato coinvolto in un incidente stradale, per fortuna senza gravi conseguenze, ma che mi ha lasciato con un senso di disagio e incertezza. Mentre ero ancora sotto shock, ho incontrato una persona straordinaria che mi ha fatto riflettere sul senso della vita.
Mi trovavo in ospedale, confuso e spaventato, quando una giovane infermiera si è avvicinata a me. Aveva un sorriso rassicurante e un'energia positiva che mi ha subito messo a mio agio. Mentre mi curava le ferite, abbiamo iniziato a chiacchierare e mi ha raccontato la sua storia.
Mi ha detto che aveva perso il marito in un incidente stradale proprio come quello che avevo appena avuto io. In quel momento, il suo mondo era crollato, ma aveva trovato la forza di andare avanti grazie all'amore della sua famiglia e degli amici.
Le sue parole mi hanno colpito profondamente. Mi sono reso conto che anche io avevo delle persone che mi amavano e che potevano aiutarmi a superare questa prova. E così, ho deciso di affrontare la situazione con un atteggiamento positivo e di concentrarmi sulle cose buone che avevo nella vita.
Ma non è stato facile. Gesti semplici come salire le scale o fare la spesa mi sembravano insormontabili. Era come se mi trovassi su tre piani diversi: il piano fisico, quello emotivo e quello spirituale.
Sul piano fisico, mi sentivo debole e vulnerabile. Il mio corpo era dolorante e i miei movimenti erano lenti. Sul piano emotivo, ero sopraffatto dalla paura, dall'ansia e dalla rabbia. Mi sentivo arrabbiato con me stesso, con l'altro guidatore e con il destino.
Sul piano spirituale, mi sentivo perso e senza scopo. Mi chiedevo perché fosse successo proprio a me e cosa mi riservasse il futuro. Era come se stessi camminando in un buio labirinto, senza sapere dove andare.
Un giorno, mentre mi trovavo sul balcone del mio appartamento, ho visto un uccellino che volava libero nel cielo. In quel momento, ho realizzato che anche io potevo ritrovare la mia libertà e sorvolare le mie paure.
Ho iniziato a fare piccole cose che mi facevano sentire meglio, come fare passeggiate all'aria aperta, leggere libri e ascoltare musica. Ho trascorso più tempo con la mia famiglia e i miei amici, e ho trovato conforto nella loro presenza.
Piano piano, ho iniziato a ricostruire la mia vita, un mattone alla volta. È stato un viaggio difficile, ma ho imparato molto su me stesso e sul mondo che mi circonda. Ho imparato che la vita è fragile e che bisogna apprezzarla ogni giorno. Ho imparato che non sono solo e che posso sempre contare sull'aiuto degli altri.
E soprattutto, ho imparato che anche nei momenti più bui, c'è sempre una luce che brilla. E che quella luce può guidarci verso un futuro migliore.