Mino Reitano, il gigante buono della musica italiana, è stato un artista completo, un'icona della nostra cultura che ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore del pubblico. La sua voce inconfondibile, la sua generosità e la sua simpatia hanno conquistato generazioni di italiani.
Nato a Fiumara nel 1944, Reitano inizia la sua carriera negli anni '60, ma è negli anni '70 che raggiunge il successo internazionale con brani come "Una ragione di più", "Era"..
"La musica è il mio modo di comunicare con il mondo, è il mio modo di dire quello che il mio cuore sente", diceva Reitano. E questo sentimento traspariva in ogni sua canzone, in ogni sua esibizione.
Reitano se n'è andato nel 2009, ma la sua eredità artistica e umana continua a vivere attraverso le sue opere e nel ricordo di chi l'ha amato.
Un gigante della musica italiana, un uomo dal cuore d'oro: Mino Reitano, il gigante buono che ci mancherà sempre.
La sua voce unica
La voce di Mino Reitano era unica, inconfondibile. Una voce potente e calda, che sapeva esprimere con grande intensità le emozioni più diverse.
"La mia voce è la mia arma, è il mio modo di comunicare con il mondo", diceva Reitano.
E questa sua arma ha conquistato il cuore di milioni di italiani, che hanno trovato nella sua musica conforto, gioia e speranza.
Il suo sorriso contagioso
Mino Reitano era un uomo solare, con un sorriso contagioso che illuminava ogni ambiente.
Era impossibile non affezionarsi a lui, a quel suo modo di essere sempre gentile e disponibile.
"Il sorriso è il mio biglietto da visita, è il mio modo di dire al mondo che sono felice e che voglio condividere questa felicità con tutti", diceva Reitano.
Il suo cuore d'oro
Dietro l'artista di successo, c'era un uomo dal cuore d'oro.
Reitano non si è mai tirato indietro quando c'era bisogno di aiutare i più deboli e gli ultimi.
Ha creato una fondazione per aiutare le persone in difficoltà, ha donato sangue e ha partecipato a numerose iniziative benefiche.
"Non sono un eroe, sono solo un uomo che vuole aiutare gli altri", diceva Reitano.
E questo suo modo di essere lo ha reso un gigante non solo della musica italiana, ma anche dell'umanità.